I veli delle Anime: Le maschere di Pirandello
Le opere di Pirandello, illustre drammaturgo e scrittore italiano del XX secolo, continuano a stimolare interesse rapendo l'attenzioni di un vasto pubblico, che ancora oggi sente echeggiare il suono delle sue impenetrabili parole.
Nella maggior parte delle creazioni dello scrittore vi è un'idea comune, un concetto profondo secondo il quale le persone indossano una maschera da cambiare qualora cambiasse la realtà sociale in cui vivono.
Le maschere diventano così, importanti protagoniste di opere teatrali e letterarie che rappresentano in modo enigmatico la complessità dell'animo, delle relazioni e delle sottigliezze della psiche umana.
Attraverso le sue opere Pirandello ci invita ad esaminare a fondo noi stessi, oltre le apparenze, svelando così le verità più segrete e profonde, che spesso soffocano la nostra essenza facendoci apparire diversi da ciò che veramente siamo.
"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti." scriveva Pirandello sintetizzando il suo complesso pensiero che ci fornisce una perfetta analisi della vita, medesima per ciascuno; ci imbattiamo innumerevoli volte e ci imbatteremo per sempre, noi e le generazioni future, in volti che indossano maschere, che celano dietro di esse le loro vere identità, forse per paura o forse per un tornaconto personale.
Infondo, basta strofinare un po’ più gli occhi per stupirsi delle ingiustizie che dominano il mondo, e degli angusti visi perbenisti che lo sovrastano. Ma, dietro le maschere non si celano soltanto i capricci e i dispetti di una società materialista, talvolta, esse coprono anche le lacrime che, lente, accarezzano il viso delle anime che soffono di una disperazione tale da coprirla con un tessuto di velo bianco.
A volte, anche il dolore ha bisogno di nascondersi tra i più intimi squarci di mondo affinché esso possa tramutarsi in coraggio, e, affinché possa abbattere le maschere che lo nascondono.
Importante è però riuscire a trarne qualcosa, a distinguere, riconoscere e valorizzare i pochi volti ancora autentici e saperli apprezzare.
Per questo, e forse altro, gli esseri umani non smetteranno mai di imparare: basta soltanto leggere tra le righe di un racconto.
di Federica Merli